Who i am..

La mia foto
Un essere umano, come tanti?

Travelshow

1984

sabato 18 luglio 2009


Secondo viaggio!...scusate il ritardo, ma non sempre si trova lo spunto giusto per scrivere nel modo migliore. Questo viaggio parte da un libro che sto leggendo.. Il titolo è “1984” di Orwell, che narra la storia di un uomo, o “compagno” (come dice il libro stesso) che si distacca dalla massa, dal gruppo degli altri “compagni”. Da qui tutta una serie di situazioni preoccupanti, emozionanti, che mi hanno lasciato attaccato a quel mucchio di fogli, cosa parecchio strana, dato che non mi definisco tipo da libri. Questo libro mi sta facendo riflettere parecchio, e su molte cose, facendo nascere,o forse sarebbe meglio dire, facendo emergere nella mia mente varie domande. Prima fra tutte,una molto strana, e al tempo stesso parecchio scontata per altri...la domanda è “Ma anche al giorno d’oggi c’è un “Grande Fratello” che ci controlla e che, appena commettiamo un’azione o un pensiero sbagliato ci “vaporizza” (sul libro i criminali vengono “vaporizzati” e di loro viene cancellata la minima traccia)?” La risposta credo sia si, certo nessuno viene vaporizzato (o almeno lo spero) però, credo fortemente che, anche nella nostra “moderna” società, ci si ostini ad omologare abbigliamento, modi di fare, stili di vita,e in certi casi pure il modo di pensare. La cosa mi lascia parecchio perplesso, anche se forse, lo sospettavo da parecchio tempo. Basta fare un giro per il centro, per notare come le ragazze girino con le stesse scarpe, con le stesse borse, e con gli stessi accessori....e il bello è che poi si lamentano se scambiamo il nome di una col nome di un altra!...magari la cosa non succederebbe se ci fosse un minimo di personalizzazione in più. Certo, lo stesso vale per l’uomo. Stiamo passando da “l’uomo ha da puzzà” ad un prototipo di maschio che è più simile ad una donna senza tette, che ad un uomo vero come quello dei famosissimi e citatissimi “tempi antichi”. Che poi ripensandoci, forse non sò così famosi sti tempi antichi. Credo che questa voglia di omologarci, mascherata da novità, non faccia altro che tapparci l’ispirazione, diminuirci il raggio d’azione, rallentare il nostro diritto di scegliere...fino ad eliminarlo letteralmente. Il bello è che, quando trovi qualcuno che segue una “sua” moda, un “suo” lifestyle, il più delle volte lo prendi per pazzo, tenendolo a debita distanza. Credo che arrivati a sto punto, la frase più ricorrente sia “stai dicendo un sacco di cose note e stranote!”. In effetti è vero, ma se sono così note e stranote, perché il mondo continua a funzionare secondo questo schema? Io onestamente, non l’ho ancora capito...e voi? Sinceramente credo solo che, basterebbe un minimo di rispetto in più per chi sembra “apparentemente” diverso da noi, e un pò di mente aperta...conoscere qualcosa di diverso, non è sempre sinonimo di errato, anzi...può darci spunto per aprire porte nuove e per aumentare la nostra immaginazione e la nostra creatività...ed ovviamente la nostra conoscenza. P.S. spero solo di non compiere a ritroso il percorso di Wiston..passando da osservatore della massa, ad osservato nella massa. P.S.S. ovviamente, non tutte le novità son così controproducenti per il nostro vivere....i cosi giusti!

0 commenti:

Posta un commento