sabato 18 luglio 2009
Primo viaggio, senza titolo...anche perché c’è chi dice che “l’importante di un viaggio è viaggiare non arrivare”.
Il titolo non è importante, per il semplice fatto che, certe emozioni son diverse da cuore a cuore...e non puoi dare un titolo alle emozioni altrui.
L’uomo animale sociale, è davvero poi così scontato? così libero di provare le sue emozioni?
Io non lo so, credo semplicemente che, certe emozioni, il più delle volte finiscono per stare nascoste dentro ognuno di noi, dai pianti alle cotte che non puoi esprimere perché porteresti solo scompiglio nella vita altrui, e il ricevente, il più delle volte non ti accoglie a braccia aperte!
Ovviamente esistono le eccezioni, esiste chi lotta per le proprie emozioni, chi viaggia per seguirle.
Ed è proprio questo il punto...siamo tutti così disposti a prendere il primo treno pur di seguire, pur di viaggiare per un’emozione?
Quanti risponderanno di si...quanti di no....Secondo me la maggior parte risponderà con un bel FORSE!
E’ la risposta più scontata, perché non pochi sono in grado di salire sul primo treno senza pensare alle conseguenze che la loro azione comporta (quali stati d’ansia dei familiari, le prese per il culo degli amici, e la delusione se l’emozione cercata finisce per estinguersi come fa una piccola fiammella in mezzo ad una tempesta nell’oceano).
Credo che tanta gente, ci pensi più e più volte prima di lanciarsi in certe emozioni, pensi e ripensi più volte alle conseguenze, alle azioni giuste da fare....
Anche questo però comporta dei rischi, se non un unico rischio che trovo maggiore rispetto a tutti gli altri sopra citati.
Il rischio è quello di lasciarsi scappare il tanto atteso “momento propizio” per acchiappare, per stringere, per fare propria quella emozione e le eventuali persone che l’hanno portata fino a noi con la stessa forza di un maremoto!
Credo anche che, si potrebbe parlare all’infinito di questi “viaggi emozionali” ma difficilmente si riuscirebbe a trovare un punto comune...e soprattutto un titolo adeguato...

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