mercoledì 21 aprile 2010
Mi sono reso conto anche io, mentre rientravo a casa, durante il giro di ritorno per interdeci, di quanto la vita sia simile ad una sigaretta. L'accendi, brucia. Spesso la gusti, magari ti piace anche. Altre volte non vorresti mai averla accesa perchè il sapore che ti resta, non ti piace affatto..ti dà fastidio. Altre invece, sembra che non bastino mai. Si dice che la durata media di una sigaretta, sia di tre minuti. Io dico che anche gli eventi eccezionali della vita di ognuno, durino approsimativamente tre minuti. Basta poco, davvero pochissimo tempo per cambiare la tua intera esistenza. Spesso bastano semplicemente un paio d'occhi. Mi manca quel paio d'occhi. E così l'accendi, convinto di aver imparato qualcosa che poi non ti ritroverai mai davanti, se non fra mille anni o giù di lì. Cammini, la strada è sempre quella, ma stasera ti sembra più lunga del solito. Colpa della sigaretta, o tua? Vorresti andare da tutt'altra parte, anche se sai con certezza che non puoi, non ti è concesso e che forse è giusto così. Devi soffrire, bruciare come quella sigaretta che hai fra le dita, mentre ti atteggi come non hai mai smesso di fare, solo per conservare quella facciata da duro che pochi occhi sono riusciti a penetrare davvero. Senti anche il bisogno di mischiarti col passato, per ricordarti chi sei, e perchè sei qui adesso. La realtà è semplicemente una....stavolta la sigaretta te l'avrei offerta di mia spontanea volontà, senza che tu me la chiedessi.
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